Caso Open Arms: il Senato vota oggi sulla richiesta di processo per Salvini

“Ho agito a difesa del mio Paese e quello che ho fatto l'ho fatto in compagnia del premier Conte”. Così ieri Matteo Salvini alla vigilia della seduta del Senato chiamato a decidere sulla richiesta a procedere nei suoi confronti avanzata dai magistrati per il caso Open Arms, ovvero il rifiutò dell'alloro ministro dell'Interno a concedere lo sbarco alla nave spagnola con a bordo oltre 160 migranti. Salvini è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti di ufficio. La sua autodifesa di ieri riassume quanto i suoi avvocati hanno scritto nella memoria difensiva che propone appunto la tesi che quanto fatto dall’allora ministro non ha comportato “nessuna violazione di norme penali” in quanto la condotta che gli viene contestata è “insussistente e comunque essa altro non è che un'automatica conseguenza delle scelte politiche effettuate dall'intera compagine governativa nel perseguimento dell'interesse pubblico a un corretto controllo e a una corretta gestione dei flussi migratori”. Forte di queste convinzioni, Salvini si è detto "assolutamente tranquillo e sereno” ed ha apertamente sfidato i parlamentari 5 Stelle a dire se erano d’accordo con quanto fatto dal governo giallo-verde o se al contrario intendono “andare avanti con un processo politico". Un voto sulla vicenda c’è già stato a maggio. Allora la Giunta per le immunità disse no all’autorizzazione chiesta dal tribunale di Palermo. Sul voto di oggi pesa l’incognita Italia Viva: la relazione Gasparri contro l’autorizzazione a procedere ha bisogno di 160 voti e il centrodestra è a 135. Italia viva ha annunciato che si esprimerà contro il leader leghista, ma Davide Faraone, capogruppo al Senato del partito guidato da Matteo Renzi, stamattina in un’intervista televisiva ad Agorà ha dichiarato che “dalle carte abbiamo visto e approfondito che c’è una responsabilità oggettiva, secondo noi, dell’intero governo”.