Clima positivo: primo contatto formale PD-M5s alla ricerca di un'intesa

"La riunione si è svolta in un clima positivo e costruttivo, che ci fa ben sperare sulle prospettive". Così il capogruppo del Partito Democratico in Senato, Andrea Marcucci, al termine del primo incontro della trattativa tra le delegazioni del Movimento Cinque Stelle e del Pd dedicato a verificare le condizioni per la nascita di un nuovo esecutivo giallo-rosso. L’incontro, svoltosi alla Camera dei deputati, ha visto da un lato oltre allo stesso Marcucci, Graziano Delrio, presidente dei deputati dem, e il vicesegretario Andrea Orlando. Al tavolo per i Cinquestelle c'erano i presidenti dei deputati e dei senatori,Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli, con i loro vice, Francesco Silvestri e Gianluca Perilli. Anche fonti M5s confermano che il "clima è stato costruttivo", precisando che i 5S hanno chiesto al Pd garanzie sul taglio dei parlamentari. Garanzie le hanno chieste anche i Democratici: "Abbiamo chiesto al M5S che questa interlocuzione sia l'unica come condizione per affrontare gli ulteriori punti, che affrontati, a livello preliminare non presentano ostacoli insormontabili - ha detto il vicesegretario Orlando - Loro riconoscono questa esigenza di chiarezza e ci hanno riferito che la riporteranno ai vertici politici del M5S". Insomma nessuna altra trattativa con Salvini, che da parte sua, forte di alcune sponde all'interno del M5s, lancia segnali all'ex alleato: “Le porte e le vie della Lega sono infinite pur di evitare un esecutivo con Renzi", dice in una diretta Facebook dal Viminale, consapevole come tutti, che la partita tra PD e M5s resta ancora aperta.  Lo ha evidenziato la viglia della prima riunione “formale” tra le due forze politiche nell’ambito della trattativa per la possibile formazione di un nuovo governo,  preceduta e accompagnata da comprensibili reciproche diffidenze. E non sono mancate dichiarazioni e commenti volti ad evidenziare ostacoli e possibili trabocchetti. In casa Dem, in particolare, con Matteo Renzi che ha accusato il presidente dDm Gentiloni di avere agito per osteggiare una possibile intesa. A difesa di Gentiloni è intervenuto con una nota il segretario Zingaretti che nel bollare come infondati i sospetti di Renzi, ha invitato tutti ad astenersi da considerazioni e commenti capaci di inficiare questa delicata fase di trattative. Ma anche nel M5S c'è chi non nasconde ostilità verso una possibile intesa: lo fa esplicitamente Paragone, ma anche Di Battista non manca di frapporre ostacoli, invitando il suo Movimento “ad alzare il prezzo politico”.