Drammatica riunione in videoconferenza tra i leader dell’Unione europea chiamati a mettere in campo strumenti straordinari per fare fronte ai disastrosi effetti economici della pandemia. Dopo ore tesissime in cui si è rischiato lo strappo, con Italia e Spagna indisponibili a siglare la prima bozza di conclusioni, si è arrivati ad un compromesso che sposta avanti di due settimane le lancette delle decisioni. Il documento, approvato da tutti i 27, non menziona il Mes, il fondo salva stati o altri strumenti e prevede che la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, presentino entro due settimane proposte di lungo periodo. Tra i protagonisti del vertice, il premier italiano Conte alla testa di un gruppo di paesi, Spagna e Francia in particolare, che hanno dovuto affrontare il blocco dei paesi del nord Europa guidati dalla Germania e con gli olandesi a vestire i panni dei “falchi”, ostinatamente contrari ad introdurre lo strumento degli Eurobond al quale guarda con favore il blocco del sud.
Nel documento conclusivo il Consiglio "prende atto dei progressi compiuti dall'Eurogruppo" e "in questa fase" invita i ministri delle Finanze della zona euro "a presentare proposte entro due settimane".Nel documento si legge ancora: "queste proposte dovrebbero tener conto della natura senza precedenti dello shock covid-19 che colpisce tutti i Paesi. La nostra risposta sarà intensificata, se necessario, con ulteriori azioni in modo inclusivo, alla luce degli sviluppi, al fine di fornire una risposta globale".
Nel corso della riunione stando a quanto filtra da palazzo Chigi, Conte avrebbe attaccato senza mezzi termini le posizioni di alcuni colleghi europei del Nord affermando tra l’altro: "Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati se li può tenere: l'Italia non ne ha bisogno: abbiamo le carte in regola con la finanza pubblica".