Piano aiuti Ue: a Bruxelles ancora nessun accordo. Si tratta ad oltranza

Siamo a lunedì e ancora nessun accordo. A Bruxelles i leader europei dopo tre giorni di serrato confronto, continuano a trattare ad oltranza alla ricerca di un accordo sul piano di aiuti economici dell’Unione europea ai paesi più in difficoltà a seguito dell’emergenza Covid. La notte alle spalle è stata di incontri in diversi formati soprattutto tra i maggiori protagonisti del confronto/scontro. A rappresentare i due estremi, l’Italia favorevole a confermare il piano proposto dalla Commissione europea e dall’altro lato l’Olanda alla guida dei paesi cosiddetti “frugali”, intenzionati a ridimensionare fortemente qiuel piano e ad introdurre condizioni giudicate inaccettabili dall’Italia e dalla maggioranza dei paesi dell’Unione.

Il summit dovrebbe riprendere nel pomeriggio, con la presentazione da parte del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, di una nuova proposta formale che sarà basata su una dotazione di 390 miliardi di euro di sussidi,a fronte dei 500 miliardi del progetto iniziale, considerato inaccettabile da Paesi Bassi, Austria, Svezia, Danimarca, e in ultimo anche dalla Finlandia. Michel sull’altro piatto della bilancia metterebbe anche una riduzione dello sconto al quale hanno diritto alcuni paesi del nord nella formazione del bilancio. "In questo momento ci stiamo avvicinando allo zoccolo duro delle rispettive posizioni e il confronto diventa più risolutivo", ha commentato il premier italiano Conte nel fare il punto sullo stato della trattativa.

Quanto alla soluzione possibile sulla governance del Recovery fund che elimini il meccanismo di veto sui piani di riforma nazionali, il premier ha precisato che "abbiamo indirizzato il procedimento di verifica e controllo dello stato di avanzamento dei progetti secondo una più corretta soluzione, rispettosa delle competenze dei vari organi definite dai Trattati".

In sostanza, pare di capire, anche stando a quanto fatto filtrare da fonti della delegazione italiana, che passi in avanti, per quanto timidi, siano stati fatti e che sia volontà di tutti di chiudere comunque un accordo.