Afghanistan: un anno dopo il ritorno dei Talebani, il paese affronta una grave crisi umanitaria

In Afghanistan è in atto una delle più gravi crisi umanitarie che il mondo si trova ad affrontare. E' una delle conseguenze del ritorno al potere dei Talebani, che un anno fa, dopo il precipitoso ritiro degli americani, tornavano a far sventoilare i loro vessilli a Kabul, riportando poi, con le loro politiche oscurantiste, l'Afghanistan indietro di molti anni. Gli studenti coranici hanno cancellato diritti e libertà, imposto al Paese un regime ispirato al fondamentalismo religioso edimenticando ben presto di mantenere le promesse fatte. Tra queste quelle di rispettare i diritti acuisiti dalle donne afghane, di formare un governo inclusivo e di avviare relazioni bilaterali con la comunità internazionale. Ad oggi nessun paese mantiene relazioni diplomatiche con Kabul e nessuno stato ha riaperto sedi diplomatiche nel paese.

Difficile operare in Afghanistan anche per le poche Ong straniere rimaste sul campo a prestare assistenza ad una popolazione impoverita e stremata. Il Paese è sull'orlo del collasso economico, con la moneta locale ai minimi storici . Oltre la metà della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria e le stime Onu prevedono un ulteriore peggioramento.

E poi c'è il prepotente ritorno sulla scena delle organizzazioni terroristiche internazionali, Isis e al Qaeda, che sconfitte negli scorsi anni in diverse aree del mondo sono tornate a stabilire le loro basi proprio in territorio afghano, minacciando il fragile equilibrio che i Talebani erano comunque impegnati a garantire