Embargo armi alla Turchia: prudenza dell'Ue. Di Maio: stop a nuovi contratti

“Nelle prossime ore l’Italia varerà un decreto ministeriale che devo firmare come ministro degli Esteri per bloccare l’export di armamenti verso la Turchia”. Al termine della riunione del Consiglio degli Esteri dell’Unione Europea, il ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio, ribadisce quanto anticipato alcune ore prima in merito alla reazione italiana all’aggressione militare turca nel nord della Siria. Si tratta , ha precisato il responsabile della Farnesina, di uno stop “ai prossimi contratti e ai prossimi impegni”. Va detto. in proposito, che le commesse in campo militare hanno spesso tempi lunghi, e che quindi l'impatto della scelta dei paesi che hanno già deciso l’embargo (Francia e Germania) o si accingono a farlo (l’Italia) non si farà sentire rapidamente.
Di Maio ha definito la riunione di oggi “molto importante nella quale la richiesta dell’Italia era a tutti gli Stati europei nel futuro a bloccare l’export per gli armamenti verso la Turchia”. Tutti gli Stati condannano quello che la Turchia sta facendo nel territorio siriano, ha aggiunto Di Maio e “soprattutto si sono impegnati tutti a bloccare l’export degli armamenti”.
In realtà, al di là delle parole di circostanza, i ministri degli Esteri, riuniti in Lussemburgo per la consueta riunione mensile, non sono riusciti a mettersi d'accordo su un embargo europeo contro le vendite di armi alla Turchia, come invece proposto dalla Francia, dalla Germania e in ultimo anche dall'Italia. A frenare l’azione europea sono state soprattutto Ungheria e Bulgaria.