Parte dal Midwest, dallo stato dell’Iowa, la sfida dei Democratici USA al presidente Trump. E’ qui che come da tradizione parte la selezione dei candidati, che al termine di lunghe, accese e dispendiose primarie, selezioneranno l’avversario del presidente in carica alle prossime elezioni presidenziali di novembre. I Caucus” dell’Iowa, forma di consultazione anomalea rispetto alle primarie che si svolgeranno in altri stati, serviranno, al pari delle altre primarie, a selezionare i 3979 delegati che dal 13 al 16 luglio prossimi, nella convention democratica di Milwaukee (Wisconsin), indicheranno il nome di chi dovrà cercare di battere Trump nelle urne, laddove il tentativo di scalzarlo per via giudiziaria appare prossimo al fallimento, visto l’imminente voto favorevole del Senato, a maggioranza repubblicana, che respingerà la richiesta di Impeachment per Trump. Dopo mesi di sfide televisive, che hanno sensibilmente ridotto la base degli aspiranti candidati, la parola passa dunque agli elettori democratici, che nell’Iowa si radunano in scuole, bar, chiese, per discutere animatamente e alla fine schierarsi con uno dei candidati in corsa. L’Iowa non è uno stato molto rappresentativo per l’elettorato democratico, eppure dal 1972, sette volte su dieci chi si è piazzato primo in questo Stato è poi stato incoronato come candidato alla convention estiva. Nei sondaggi, a poche ore da Caucus in testa c’è Bernie Sanders, anziano e radicale senatore del Vermont, già avversario di Hillary Clinton nel 2016. Dietro di lui l’ex vicepresidente di Obama, Joe Biden, candidato centrista sin dall’inizio indicato come il favorito, ma in Iowa scalzato dalla testa dei sondaggi. Sanders ha superato anche Elizabeth Warren, candidata con posizioni considerate a lui vicine. Oltre a loro, in corsa anche Pete Buttigieg e Amy Klobuchar. Giovane sindaco di una cittadina, e gay dichiarato il primo, navigata senatrice del Minnesota la seconda. E poi, non in corsa in Iowa, ma pronto a scendere in campo nel supermartedì di primarie del 3 marzo, quando si voterà negli stati più importanti, c’è l’ex sindaco di New York, il miliardario Michael Bloomberg. Alla vigilia dei Caucus, la sua corsa è in realtà iniziata a colpi di spot tv, uno dei quali, del costo di 11 milioni di dollari, nel corso del Superbowl, l’evento sportivo e televisivo dell’anno negli USA (GUARDA) . E’ stato l’unico, oltre a Trump a potersi permettere i costi dello spot e questa capacità economica forse si rivelerà decisiva nei prossimi passaggi per farlo balzare in cima alla lista dei favoriti nella corsa democratica.