Alcuni popolinon possono più essere espulsi dalla Germania, pertanto vanno eliminati. E’ questo il delirante “testamento” lasciato dall’uomo che ha compiuto una strage ad Hanau, città tedesca nella regione dell’Assia. L’uomo, Tobias R. , ha agito nella serata di ieri fra i locali dove si fuma il narghilè frequentato prevalentemente da turchi. Qui ha fatto nove vittime e diversi feriti, da quanto si apprende anche tra cittadini di origine curda. La decima vittima, la madre dello stragista, è stata trovata accanto al corpo senza vita dello stesso, nell’appartamento del killer. L’uomo, un cittadino tedesco era un estremista di destra ed ha lasciato un video ed uno scritto con i quali rivendica di aver agito spinto dall’odio verso alcuni popoli. La polizia presidia la città ricercando possibili complici. Stando a una testimonianza, qualcuno avrebbe sparato da un'auto scura e potrebbe essere ancora in giro per le strade della città, che dista 20 km da Francoforte sul Meno. Ad Hanau l’attacco è cominciato intorno alle 22 di ieri sera: i primi colpi sono stati esplosi in un locale del centro storico della città. Subito dopo, è stato preso di mira un secondo locale di narghilè nel quartiere di Kesselstadt.
Il sindaco della città, Claus Kaminsky, si è detto sconvolto ed ha annunciato per questa sera una commemorazione pubblica sulla piazza del mercato.