USA, primarie Dem: nell'ultimo dibattito tv tutti contro Bloomberg

La discesa in campo di Michael Bloomberg nella corsa alla candidatura democratica per le presidenziali americane di novembre, accende il confronto tra gli aspiranti anti-Trump. Nel primo dibattito pubblico tra i candidati ancora in corsa , tra i quali l’ex sindaco di New York, l’ultimo in ordine di tempo ad iniziare la corsa, sono andate in scena le ansie, le preoccupazioni e le divisioni che percorrono il campo democratico alla disperata ricerca di un convincente avversario del presidente in carica. A Las Vegas, nella sua prima uscita pubblica a confronto con gli altri candidati, Bloomberg ha tentato di farsi strada, ma ha trovato un feroce fuoco di sbarramento. Tante le accuse che gli sono state mosse: le ricchezze, la sua considerazione delle donne, decenni di parole e azioni che non lo hanno sempre visto allineato con i principi dei Democratici americani che oggi si candida a rappresentare. Durissima la senatrice Elizabeth Warren: "I democratici corrono un rischio enorme: sostituire un arrogante miliardario con un altro". Il senatore Bernie Sanders, che ha ottenuto il maggior numero di consensi sia in Iowa che nel New Hampshire, ha criticato Bloomberg per quanto fatto da sindaco di New York: "ha perseguitato gli afroamericani e i latinoamericani in modo scandaloso". Pete Buttigieg, il giovane sindaco rivelazione di questa prima fase delle primarie, ha da parte sua cercato di trovare spazio tra Bloomberg e Sanders: "Non dovremmo scegliere – ha detto - tra un candidato che vuole bruciare questo partito e un altro che vuole comprarlo".