La mafia, le stragi, Pippo Pollina, la sua musica: il 1° dicembre a Roma tra Casa del Jazz e Parco della Musica

Pippo Pollina è un cantautore di origini palermitane, residente da oltre 30 anni a Zurigo. Classe 1963, ha vissuto da giovane in prima persona, la stagione del primo grande movimento antimafia, nato nei primi anni ottanta quando Cosa nostra insanguinava le strade del capoluogo siciliano. Da allora anche la sua attività artistica è stata segnata da quella passione e da quell'impegno: alcune su celebri canzoni sono state dedicate a figure importanti della lotta lotta antimafia, da Don Pino Puglisi a Paolo Borsellino e Peppino Impastato. Più di recente ha dedicato unacanzone anche e Margherita Asta, famigliare di vittime di mafia, impegnata nell’ Associazione “Libera contro le mafie” . "Pizzolungo", questo il titolo del brano è nel suo ultimo album, "Canzoni segrete",  che Pippo Pollina sta portando in tour in Italia . Un progetto musicale ambizioso che Pollina porta in scena, dall'inizio del 2022, che il primo dicembre farà tappa a Roma, all'Auditorium Parco della Musica. 
Ad accompagnare Pollina ci sarà un eccellente ensemble, il Palermo Acoustic Quintet, composto da Fabrizio Giambanco batteria, Mario Rivera basso, Gianvito Di Maio tastiere, Roberto Petroli sax e clarinetto, Edoardo Musumeci chitarre.
Ospite speciale della serata sarà il cantautore Paolo Capodacqua, nel cui ultimo disco, in un brano dedicato a Giovanni Falcone, risuona anche la voce di Pippo Pollina.

Ma qualche ora prima di salire sul palco Pippo Pollina parteciperà alla Casa del Jazz (Viale di Porta Ardeatina, 559) ad un convegno dal titolo quanto mai esplicativo: LA MAFIA A 30 ANNI DALLE STRAGI: LE VERITÀ NASCOSTE E QUELLE RIVELATE". Con lui ci saranno Margherita Asta, Attilio Bolzoni, giornalista (per 40 anni a “La Repubblica”, attualmente a “Domani”), Leoluca Orlando ex-Sindaco di Palermo, per 5 mandati, fra il 1985 e il 2022. A moderare sarà Danilo Chirico, giornalista, presidente dell’Associazione DaSud.  A distanza di trent’anni dalle stragi che misero fine alla vita di Falcone e Borsellino, secondo gli organizzatori dell'evento, "troppe domande sono ancora senza risposta e gli inquirenti faticano a trovare il bandolo della matassa, soprattutto quando la ricostruzione si addentra a investigare fra gli oscuri rapporti che la criminalità e parte delle istituzoni italiane hanno intessuto nel corso dei decenni di vita repubblicana".