Sconfitto nelle amministrative, il premier spagnolo Sanchez scioglie il Parlamento: si voterà il 23 luglio

Immediate conseguenze della sconfitta di ieri dei socialisti alle amministrative in Spagna: il premier spagnolo Pedro Sanchez ha sciolto il parlamento e ha convocato le elezioni anticipate il 23 luglio. In una dichiarazione pronunciata al palazzo de La Moncloa, il capo del governo ha detto: "Come Presidente del Governo e come Segretario Generale del PSOE, assumo in prima persona i risultati e credo sia necessario dare una risposta e sottomettere il nostro mandato democratico alla volontà del popolo". Ma nel suo discorso Sanchez non ha rinuciato a sottolineare i successi del suo governo "la Spagna - ha detto- sta per superare una fase di crisi derivata dall'emergenza covid-19, prima e della guerra in Ucraina poi. Siamo di fronte a un chiaro percorso di crescita, creazione di posti di lavoro e coesione sociale, e a questo punto della legislatura il Governo ha realizzato le grandi riforme impegnate nel discorso di investitura, nel programma di governo e anche nel nostro accordo con la Commissione europea . Inoltre, il nostro Paese si appresta a svolgere una responsabilità molto importante in questo contesto geopolitico che sta vivendo l'Europa, ed è la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione Europea. Tutte queste ragioni consigliano un chiarimento della volontà degli spagnoli e delle spagnole".

La vicepresidente e leader di Sumar, Yolanda Díaz, ha da parte sua dichiarato che “Il messaggio ricevuto ieri sera è stato molto chiaro: le cose vanno fatte diversamente. Accetto la sfida”. Anche il capo federale di Izquierda Unida, Alberto Garzón, ha reagito all'annuncio: "Ci mettiamo al lavoro per presentare una proposta per fermare l'ondata reazionaria". Nelle elezioni di ieri il Partito Popolare ha strappato ai socialisti del PSOE alcune roccaforti e consolidato il suo potere in altre a cominciare dalla Capitale Madrid.