413 morti è l'ultimo bilancio diffuso da fonti mediche di Gaza, degli ultimi raid israeliani sulla Striscia che hanno interrotto la fragile tregua degli ultimi due mesi. Per Israele la nuova campagna militarecontro Hamas a Gazacontinuerà e sarà sempre più intensa . Andrà avanti , ha spiegato una fonte del governo Netanyahu al Times of Israel, "finché Hamas non accetterà il piano dell'inviato americano Steve Witkoff. Se in qualsiasi momento l'altra parte decide di tornare a negoziare davvero, si torna a colloqui reali, allora smetteremo". Le autorità egiziane hanno invitato urgentemente una delegazione di Hamas al Cairo per discutere "di come porre fine all'aggressione alla Striscia di Gaza" e "riprendere il prima possibile i negoziati per il cessate il fuoco".
A Gaza la situazione è drammatica: gli ospedali sono al collasso, a corto di forniture mediche di base necessarie per curare i feriti, come garze e antidolorifici. L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk si è detto "inorridito" dalla ripresa dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, e ha chiesto che "l'incubo finisca immediatamente". "L'unica via da seguire è una soluzione politica, coerente con il diritto internazionale. L'uso di una forza militare ancora maggiore da parte di Israele non farà altro che accumulare ulteriore miseria su una popolazione palestinese che già soffre di condizioni catastrofiche".
Durissima la reazione del Ministero degli Esteri della Turchia che in una nota scrive che "Il massacro di centinaia di palestinesi negli attacchi di Israele a Gaza dimostra che la politica di genocidio del governo Netanyahu è entrata in una nuova fase".
Nei raid sulla Striscia morto anche Issam Dàalis, membro dell'ufficio politico di Hamas a Gaza e capo del comitato di monitoraggio delle attività governative, una posizione più o meno simile a quella di primo ministro. Oltre a Daalis, nei raid sono morti altri tre dirigenti del governo di Gaza, tra cui il vice ministro dell'Interno Mahmoud Abu Watfa e il direttore generale dei servizi di sicurezza interna, Bahjat Abu Sultan. Fonti palestinesi riferiscono anche di un ostaggio ucciso e uno ferito nelle zone colpite da Israele.