Oscar 2022: un minuto di silenzio per l'Ucraina, ma a prendere la scena è Will Smith che sferra un pugno a Chris Rock. "Coda" miglior film

Il mancato intervento di Zelensky, l'avanzata della Hollywood giovane, Apple meglio di Netflix e i servizi in streaming che hanno sbaragliato le major. Tanti gli elementi che hanno caratterizzatao la Notte degli Oscar, ma a prendere la scena è stato soprattutto Will Smith, che ha sferrato un pugno in diretta al comico Chris Rock che aveva ironizzato sulla testa rasata di sua moglie Jada Pinkett, che da tempo soffre di alopecia. Si era pensato lì per lì ad una gag programmata, ma le lacrime di Will Smith e le scuse durante la premiazione come miglior attore per la sua interpretazione di "King Richard - Una scelta vincente" , hanno fugato ogni dubbio sulla veridicità dell'episodio.

La statuetta più ambita, quella per miglior film è andata a "I Segni del Cuore - Coda", il film sui pescatori sordi del Massachusetts che oltre a vincere la statuetta per il miglior film, s è aggiudicato il riconoscimento per la migliore sceneggiatura non originale e per il miglior attore non protagonista, Troy Kotsur, accolto da applausi nella lingua dei segni.E' stata anche la serata di Jane Campion, la terza donna nella storia degli Oscar a vincere come regista con un western atipico, arrivato alla Notte degli Oscar con ben 12 nomination.

Delusione per l'Italia: sono rimasti fuori Paolo Sorrentino che correva per il miglior film internazionale con "E' Stata la Mano di Dio" e ha perso contro il giapponese "Drive My Car" di Ryusuke Hamaguchi. Non ce l'hanno fatta neanche Enrico Casarosa per il cartone animato "Luca" battuto dal favoritissimo "Encanto" e Massimo Cantini Parrini dei costumi di "Cyrano", battuto da Jenny Beavan di "Crudelia".

Tanti altri i temi alla ribalta di questa 94esima edizione: la guerra in Ucraina, innanzitutto, nonostante il mancato intervento di Zelensky, che ha trovato spazio in un minuto di silenzio e in tanti nastrini azzurro-gialli, i colori della bandiera ucraina, indossati dalle star; i diritti Lgbtq, evocati da Jessica Chastain vincitrice come migliore attrice per "Gli Occhi di Tammy Faye" nel ruolo di una telepredicatrice degli anni Ottanta che, in controtendenza in opposizione alla destra religiosa di quegli anni, gli anni, ricordiamolo dell'Aids, prese a cuore la causa dei gay.

In chiusura momenti di commozione  per una fragilissima Liza Minelli in sedia a rotelle che ha presentato con Lady Gaga i dieci film in corsa per l'ultima statuetta. 50 anni fa la figlia di Judy Garland e Vincent Minnelli girava "Cabaret", il film che l'anno dopo le fece vincere l'Oscar.