Sino al 16 ottobre nelle sale cinematografiche italiane c’è Pepe Mujica, una vita suprema, appassionato film-ritratto che Emir Kusturica ha dedicato a Pepe Mujica, presidente dell’Uruguay tra il 2010 e il 2015, protagonista di una grande stagione di rinnovamento e cambiamento del paese. Nel film, oggi un tranquillo signore quasi ottantenne racconta la sua incredibile vicenda umana e politica: dalla sua adesione nei primi anni sessanta al movimento dei Tupamaros, alla lotta guerrigliera contro la dittatura militare, al carcere duro al quale fu costretto per dodici anni, molti dei quali passati in completo isolamento. Poi il ritorno alla democrazia a metà anni ’80 portò alla sua liberazione e all’inizio di una stagione politica che lo vide protagonista, senza mai coltivare desideri di vendetta. Poi il 30 novembre del 2009 la vittoria nelle elezioni presidenziali e l’inizio di una stagione di cambiamenti che lo hanno portato a diventare punto di riferimento dei movimenti progressisti di tutto il mondo. Oggi, mujica vive in serenità il presente in compagnia della moglie Lucia Topolansky, senatrice e leader storica del movimento dei Tupamaros, sposata nel 2005 dopo una lunga convivenza, nel segno della condivisione dello stesso ideale politico. I due vivono in semplicità in una piccola fattoria a Rincón del Cerro, alla periferia di Montevideo.. La stessa semplicità e sobrietà che hanno segnato i suoi anni da presidente, quando donava a favore di organizzazioni non governative e a persone bisognose il 90% di ciò che lo stato gli riconosceva per il suo lavoro. E durante il mandato rinunciò anche a vivere nel palazzo presidenziale.