Dubbi e perplessità sul nuovo Dpcm. Per i sindaci inapplicabile la misura per la chiusura anticipata alle 21 dei locali

Lo scontro è stato duro. Governo ed enti locali si sono confrontati a lungo su chiusure da disporre, orari e annunci di probabili prossime disposizioni restrittive. Alla fine, dopo vari rinvii, è arrivata la conferenza stampa serale di Conte che ha annunciato al paese i contenuti del nuovo Dpcm. Ma che fosse stato un lungo quanto complicato lavoro di mediazione, che ha visto in prima linea il ministro per le Autonomie Francesco Boccia, lo si è capito ben presto, sia per la portata delle misure, da molti giudicate “blande”, sia per i retroscena e le dichiarazioni seguite all’intervento Tv, praticamente a reti unificate del premier Conte.
Dell’annunciata prerogativa riservata ai sindaci di chiudere dopo le 21 le piazze della cosiddetta movida di fronte ad eventuali rischi di assembramenti, nel Dpcm in vigore da oggi non c’è traccia. Rimane la possibilità, ma dopo una prima versione contestata dai sindaci, il testo modificato del decreto lascia aperto più di un dubbio su chi debba applicare la disposizione. Per il presidente dell’Anci, e sindaco di Bari, Decaro, ci troviamo di fronte ad una norma inapplicabile.
Per il resto molti compiti demandati agli enti locali e tante raccomandazioni agli italiani. Le scuole restano aperte e le lezioni in presenza, ma in situazioni critiche è ammessa la didattica a distanza, cosa che alcune regioni, chi totalmente come la Campania, chi parzialmente ha già introdotto. Per i ragazzi delle scuole superiori, l’ingresso a scuola è posticipato alle 9.00 da mercoledì 21 ottobre; possibili i doppi turni anche se ci si chiede, se lo chiede la ministra Azzolina per prima, con quali insegnanti e bidelli.
Le palestre, come volevano i governatori, per orta restano aperte, ma dalle parole di Conte è facile intuire ancora per poco: le strutture incassano al momento una settimana di tempo per adeguarsi in maniera rigorosa ai protocolli, poi si vedrà. Gli sport di contatto a livello amatoriale, come calcetto e basket, restano vietati con uno stop anche per le relative associazioni e scuole per bambini e ragazzi. Il calcio dilettantistico resta attivo fino alla prima categoria.Sul fronte dell'alleggerimento del trasporto locale, l'unica soluzione che accontenta tutti - Esecutivo e Regioni - è quella di portare la quota di persone in smartworking dal 50 al 75%. Non ci sarà una riduzione della quota di riempimento dei mezzi, ma un maggior controllo sulle banchine delle metropolitane per agevolare i flussi di salita e discesa.