Luigi Di Maio, il giorno più lungo: oggi le sue dimissioni da capo politico M5s

"Resto alla Farnesina, ma è il momento di un passo indietro dal partito. Sono stanco, esausto, deluso”. E’ quanto avrebbe confidato ai suoi collaboratori più stretti Luigi Di Maio alla vigilia di un altro passaggio di svolta nella breve storia del Movimento 5 Stelle. Di Maio, come da giorni “rumors” interni rivelano, si accinge a lasciare il ruolo di capo politico del Movimento, ruolo del quale a suo tempo era stato investito da Beppe Grillo e da Gianroberto Casaleggio. Lo farà a pochi giorni dal voto in Emilia Romagna e Calabria, che si annuncia come una disfatta per l’M5s, mentre i gruppi parlamentari continuano, ormai quotidianamente, a perdere pezzi e dopo che tanti nel suo schieramento ne hanno messo in discussione l’autorità. In mattinata Di Maio svelerà le sue intenzioni alla delegazione governativa del Movimento e poi nel pomeriggio a Roma durante una riunione con i “facilitatori” regionali sorta di segretari locali 5 Stelle, pronuncerà un discorso durante il quale annuncerà la sua decisione, chiarendo, forse, anche le ragioni che lo hanno spinto a questo passaggio cruciale per le sorti stesse del Movimento pentastellato.Chi succederà a Di Maio? Un nuovo assetto lo si avrà probabilmente dopo gli Stati generali M5s di marzo,nell'immediato Vito Crimi sembra in pole per svolgere il ruolo di reggente, mentre il ministro Patuanelli potrebbe subentare a DiMaio nel ruolo di capodelegazione nel governo. Quali ripercussioni avrà tutto ciò sulla tenuta dell'esecutivo? In tanti pensano che tale passaggio, nonostante le rassicurazioni che arrivano dal premier Conte, che si è detto oggi dispiaciuto “sul piano personale” di questo sviluppo, costituirà un ulteriore elemento di instabilità.