Troppe industrie ancora aperte: scioperano i lavoratori

Da Nord a Sud primi scioperi all'interno delle fabbriche e delle aziende che stando all’ultimo decreto del governo possono restare aperte perché strategiche. Secondo quanto comunicato dalla Fiom, i metalmeccanici della Cgil, hanno incrociato le braccia al momento i lavoratori di Leonardo, Ge Avio, Fata Logistic System, Lgs, Vitrociset, MBDA, DEMA, CAM e DAR. I lavoratori delle aziende metalmeccaniche della Lombardia, seguiti poi da quelli del settore chimico, del tessile, dell'energia e della manifattura hanno proclamato uno scopero mercoledì 25 marzo per 8 ore. La decisione, ha spiegato il segretario Fim-Cisl Marco Bentivogli, "è stata presa perché si consideri la Lombardia una regione dove sono necessarie misure più restrittive sulle attività da lasciare aperte". La discussione sullo sciopero e sulle modalità di attuazione della protesta, resta comunque aperta. Secondo Cgil, Cisl e Uil, il Decreto del governo tiene conto solo in misura parziale delle istanze che i sindacati stessi hanno posto all'attenzione dell'Esecutivo. Secondo le tre sigle sindacali, molte attività non essenziali nè indispensabili sono state inserite tra quelle che possono continuare a lavorare a seguito delle pressioni di Confindustria, che attraverso il suo presidente, contesta l'ipotesi di sciopero generale: “Onestamente non capisco a capire su cosa. Le chiusure di aziende sono addirittura più restrittive di quelle che aveva indicato il Governo ai sindacati sabato scorso”.