Il caso di Elisa Claps diventa una fiction: da martedì 24 ottobre, in prima serata su Raiuno

Elisa Claps, 16 anni  scompare a Potenza il 12 settembre del 1993. Era domenica ed Elisa era uscita di casa per andare a messa. Da quel momento di lei si perse ogni traccia sino a quando, 17 anni dopo, il suo corpo non venne ritrovato nel sottotetto della chiesa dove era stata vista viva l’ultima volta. Il giorno della scomparsa, Elisa Claps aveva appuntamento con Danilo Restivo, poco più grande di lei, proprio nella chiesa dove poi fu ritrovato il suo corpo. A novembre 2002 a Bournemouth, sulla costa meridionale dell’Inghilterra, Heather Barnett, una madre single di due adolescenti, viene trovata in casa a terra, coperta di sangue, orribilmente mutilata. Danilo Restivo era vicino di casa di Heather Barnett e su di lui la polizia inglese appuntò presto i suoi sospetti. Grazie soprattutto all'impegno della famiglia Claps i due episodi vennero messi in relazione e dopo anni Restivo fu riconosciuto colpevole. Ora questa vicenda di cronaca diventa una fiction tv, che andrà in onda in tre puntate, da martedì 24 ottobre, in prima serata su Raiuno. “Per Elisa – Il caso Claps”, il titolo della serie basata sul libro “Blood on the altar” di Tobias Jones che si è avvalsa anche della consulenza della famiglia Claps. La serie prodotta da Fastfilm Srl e Cosmopolitan Pictures Limited, in collaborazione con Rai Fiction, è scritta da Terry Cafolla, Valerio D’Annunzio e Andrea Valagussa, per la regia di Marco Pontecorvo.

La debuttante Ludovica Ciaschetti interpreta Elisa; Gianmarco Saurino è  Gildo Claps,fratello di Elisa, Anna Ferruzzo la madre Filomena, Vincenzo Ferrera è Antonio, il papà di Elisa. Francesco Acquaroli ha il ruolo di Maurizio Restivo, il padre dell'assassino, Giulio Della Monica è Danilo Restivo.

Gildo Claps, fratello maggiore di Elisa, ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità su Elisa ed oggi si è detto molto emozionato di quanto realizzato dagli autori della fiction: el progetto: "Mi ci sono ritrovato e in qualche misura è stato anche catartico. Avevo mille perplessità all’inizio… Questa è sempre stata una storia mediatica per forza di cose perché diversamente, purtroppo, sarebbe stata dimenticata come le tante storie che attraversano questo paese e che non hanno la necessaria attenzione. È una storia estremamente dolorosa ma che ci ha fatto anche incontrare persone straordinarie, questa è una storia corale».