Attacco all'Isola dei Musei di Berlino: almeno 70 opere d'arte e di antiquariato sono state danneggiate in alcuni dei più importanti musei della capitale tedesca. Lo scrive la Bild on line, rivelando che l’agguato è avvenuto il 3 ottobre scorso, ma è finora rimasto segreto per volere delle autorità. Una portavoce della polizia interpellata dalla BILD ha confermato la notizia e alla domanda “Perché la notizia è rimasta segreta?” ha risposto: "C'erano ragioni investigative per non informare il pubblico".
Ad essere colpite sonno state opere conservate nel museo di Pergamon, nell'Alte Nationalgalerie, nel Neues Meseum. Uno o più autori sconosciuti hanno spruzzato una sostanza oleosa su almeno 70 oggetti che ha lasciato segni su sarcofagi egizi, sculture in pietra e dipinti del XIX secolo.
Secondo il tabloid, i sospetti cadono su un complottista fanatico di 39 anni, Attila Hildmann, che in passato aveva definito il Museo di Pergamon come un "Trono di Satana" e centro dei "satanisti e dei criminali del coronavirus”. 39 anni, chef vegano, Hildmann diffonde teorie complottiste negazioniste e antisemite. Nel giugno da scorso, sui gradini dell'Altes Museum, era stato protagonista di una manifestazione, nonostante i divieti di assembramento allora imposti dalle autorità.
In agosto Hildmann ha continuato a lanciare i suoi proclami attraverso il canale Telegram (seguito da 100mila seguaci), soprattutto contro il Pergamon Museum, associando l’altare di Baal lì custodito al "trono di Satana". Sembra che Hildmann abbia invitato i suoi sostenitori a prendere d'assalto il Museo. I suoi attacchi sono rivolti anche ad Angela Merkel: l'appartamento privato della cancelliera si trova nelle immediate vicinanze del Pergamon, nell’area dell'Isola dei Musei, uno dei luoghi più importanti e visitati della capitale. Già in passato si erano avuti casi di furto che hanno scatenato forti polemiche sui sistemi di sicurezza. nel marzo 2017, una banda è riuscita a rubare una moneta d'oro da 100 chilogrammi del valore di 3,75 milioni di euro, custodita all’interno del Bode Museum.
