Sì della Commissione Ue all'Ucraina: il Consiglio conceda lo status paese candidato

Nuovo si della Commissione europea all'ingresso dell'Ucraina nella famiglia europea. La Commissione guidata da Ursula von der Leyen, raccomanda al Consiglio, ovvero ai capi di stato e di governo dei paesi dell'Ue, di offrire una prospettiva europea all'Ucraina concedendo al paese lo status di candidato, "fermo restando che il paese attui una serie di ulteriori importanti riforme".  Immediato il plauso e la soddisfazione del presidente ucraino Zelensky. La commissione ha raccomandato anche la concessione dello status di candidato della Moldova, a condizione che attui le necessarie riforme.

A dare ieri il loro sostegno all'Ucraina e alle sue aspirazioni ad essere parte integrante dell'Unione europea, erano stati il presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Scholz ed il presidente del Consiglio italiano Draghi, in occasione della loro visita congiunta a Kiev. Oggi però Macron ha ribadito ,che l'Ucraina non avrà mai pace se l'obiettivo finale del conflitto nel Paese è "schiacciare la Russia". In un'intervista di ritorno dall'Ucraina, Macron ha detto di aver sentito dire che "l'obiettivo di questa guerra è schiacciare la Russia. Ed è qui che dico che vi sbagliate. Se si fa così, non si otterrà mai una pace negoziata". Macron ha aggiunto che nemmeno Zelensky ha l'obiettivo di schiacciare la Russia:"Il presidente Zelensky difende la sua terra. E noi vogliamo aiutarlo a farlo. A volte abbiamo vinto la guerra e perso la pace". Dichiarazioni, queste ultime, accolte subito con favore da Mosca: "Nonostante le differenze di fondo esistenti, Macron ha seguito coerentemente questa strada, apprezziamo molto",  ha detto detto il portavoce di Putin Dmtry Peskov. E' stato poi lo stesso Peskov ad annunciare uno slittamento dell'intervento di Putin al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, conseguenza, ha detto di un attacco informatico al sito web del forum, che ha interrotto il sistema di ammissione alla riunione plenaria".

Sul terreno, la situazione, soprattutto in Ucraina orientale si fa con il passare dei giorni sempre più drammatica. L'ONU definisce la situazione umanitaria nell'Ucraina orientale "estremamente allarmante".  Alcune truppe ucraine asseragliate nell'impianto Azot di Severodonetsk avrebbero cominciato ad arrendersi, secondo quanto sostengono le milizia filorusse del Lugansk.