Con l'operazione "Martello di mezzanotte", gli Stati Uniti hanno inferto un colpo durissimo al programma nucleare iraniano. Si teme ora la reazione di Teheran. Preoccupate e impotenti le diplomazie europee

Trump esulta: "Abbiamo completato con successo il nostro attacco a tre siti nucleari in Iran"; l'Iran minimizza gli effetti dell'attacco, sostenendo che la maggior parte dell'uranio precedentemente stoccato presso l'impianto di arricchimento di Fordow era stato trasferito in un'altra sede. Con il passare delle ore dall'ingresso diretto degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Iran il mondo si interroga sulle prossime mosse, dell'imprevedibile presidente Usa, innanzitutto. Il segretario alla Difesa americana Pete Hegseth ritiene che i raid ai siti nucleari iraniani produrranno un "impatto psicologico" sulle certezze iraniane, e intanto lascia aperta la possibilità di una ripresa dei negoziati con l'Iran: "Posso solo confermare - ha detto Pete Hegseth, rispondendo alle domande dei giornalisti - che messaggi pubblici e privati vengono consegnati direttamente agli iraniani attraverso molti canali. Diamo loro tutte le opportunità per sedersi a un tavolo". Rispondendo a quanti nel paese parlano di scelte anti-costituzionali da parte del presidente Hegseth ha parlato di rispetto dei "requisiti di notifica del War Powers Act": i membri del Congresso sono stati informati degli attacchi "immediatamente, dopo che gli aerei erano decollati in sicurezza".  Non dello stesso avviso l'opposizione dei Democratici che ha organizzato mobilitazioni anti-Trump per dire no al coinvolgimebnto Usa nel conflitto.

E intanto l'America si blinda, rafforzando le misure di sicurezza e monitorando potenziali minacce. "Lavoreremo incessantemente per proteggere la patria americana", ha scritto su X la segretaria alla sicurezza interna Kristi Noem.  Misure rafforzate soprattutto nelle basi americani nell'area del conflitto.

Con il passare delle ore vengono intanto resi noti i dettagli dell'operazione americana contro l'Iran ribattezzata “Midnight hammer”, “martello di mezzanotte”. "Poche persone a Washington ne erano a conoscenza", ha  detto il capo degli Stati Maggiori Riuniti, Dan Caine che ha riferito di  missili Tomahawk lanciati contro le infrastrutture iraniane bersaglio dell'attacco da un sottomarino Usa. E poi sono intervenuti sette bombardieri B-2. In totale hanno partecipato più di 125 aerei dell'aviazione militare americana, numerosi caccia di quarta e quinta generazione, decine di aerei di rifornimento e un sommergibile.

Sul fronte delle reazioni internazionali, immediate quelle di condanna di Cina e Russia, che parlano di violazione del diritto internazionale e pericolosa esacalation.I L'Europa, da parte sua, guarda impotente quanto sta avvenendo, vedendo annullato in un attimo l'estremo tentativo di mediazione avviato nei giorni scorsi con l'intro a Ginevra dei ministri degli esteri di Iran, Germania, Francia e Regno Unito. Il Cancelliere tedesco Friedrich Merz è stato informato dalla Casa Bianca dell'attacco dell'Aeronautica Militare statunitense contro l'Iran a cose fatte, pocodopo  l'una di notte, quando l'attacco era già iniziato. Poi sono cominciati i contatti con gli omologhi di Francia e Gran Bretagna . Riunioni in mattinata anche in Italia. Questa mattina riunione d'urgenza in conferenza telefonica tra Meloni, componenti del governo e vertici dell'intelligence.