Un po' scandalo politico, un po' commedia all'italiana. La vicenda nella non-consulente del Ministero della Cultura, Maria Rosaria Boccia, mette sempre più nei guai il ministro Sangiuliano e in imbarazzo e in difficoltà politica la premier Meloni. Lei stessa in Tv ha affermato di essere stata rassicurata dal ministro: la 41enne di Pompei non era a conoscenza di piani riservati del Ministero e per lei non è mai stato speso denaro pubblico. Lo ha detto poi direttamente lo stesso ministro, ma a smentire questa versione che già nei giorni scorsi faceva acqua, ci ha pensato la stessa Maria Rosaria Boccia che attraverso una nutrita serie di stories su Instagram, scrive: "Io non ho mai pagato nulla. Mi è sempre stato detto che il ministero rimborsava le spese dei consiglieri tant’è che tutti i viaggi sono sempre stati organizzati dal Capo segreteria del ministro". La donna fa poi intendere di essere in possesso di materiale imbarazzante per il ministro e non solo: "Siamo sicuri che la nomina non ci sia stata? A me la voce che chiedeva di strappare la nomina sembrava femminile... la riascoltiamo insieme?". Su tutta la vicenda aleggia lo spettro di una possibile inchiesta che potrebbe prefigurare il reato di peculato e in quel caso per Sangiuliano non resterebbero che le dimissioni e per Meloni la necessità di sostituirlo, con il rischio di dovere procedere ad un rimpasto che rischierebbe di incrinare il già fragile equilibrio.