Meloni sul caso Sangiuliano, dopo le dimissioni del ministro: non ci sono illeciti e il governo non è indebolito

A Cernobbio, dove dove ha incontrato il premier ucraino Zelensky in un bilaterale durato circa quaranta minuti, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha risposto a una serie di domande sul caso Sangiuliano. " La vicenda non indebolirà il governo", ha detto la premier sottolineando che a suo dire nella vicenda che ieri ha portato alle dimissioni del ministro, "non ci sono illeciti". Per Meloni, "c'è stata una forte attenzione mediatica che ha trasformato una vicenda privata in una cosa pubblica. Non credo sia una cosa a cui bisogna prestarsi e quindi non ho accettato inizialmente le dimissioni di Sangiuliano. Se qualcuno pensa che situazioni come quella di Sangiuliano possono indebolire il governo si sbaglia. Morto il re, vive il re. Dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro". quanto all'altra protagonista della vicenda, l'imprenditrice di Pompei, Maria Rosaria Boccia, ha detto di avere una "idea su come una donna deve guadagnarsi uno spazio nella società diametralmente opposta da quella di questa persona". Un'affermazione, c'è da crederlo, che porterà ad una nuova reazione della 41enne di Pompei che quando venne tirata in ballo in una precedente dichiarazione della premier, nella quale, come in questa occasione, fece riferimento a lei come "questa persona", reagì irritata alzò il livello e il tono delle sue accuse.

Commentando poi l'incontro con Zelensky avuto a margine del Forum Teha di Cernobbio, ha ribadito la necessità di "non abbandonare l'Ucraina al suo destino. E questa è la scelta che sta attuando l'Italia e che non cambierà. E con Zelensky - ha aggiunto - abbiamo discusso di come continuare a lavorare per arrivare a una pace giusta".