Tragedia e farsa: 4 dei 16 migranti trasferiti oggi da una nave militare italiana in Albania, faranno immediato ritorno in Italia

La tragedia di 16 migranti, la figuraccia di un Paese o come direbbe la presidente del consiglio di una Nazione. Il primo giorno dei 16 migranti trasferiti in Albania dopo essere stati soccorsi in mare nei giorni scorsi d, si è trasformato in quello che molti avevano immaginato: una farsa. Non bastassero i costi di un'operazione che ha visto una nave militare italiana di 80 metri con 64 persone d'equipaggio a bordo, trasferire 16 migranti egiziani e bengalesi anzichè nel primo porto italiano, in un remoto porto albanese, a rendere farsesco il dramma dei 16 poveri migranti, ecco il colpo di scena: dopo i primi controlli nel centro d'identificazione di Shengjin, 4 dei 16, faranno ritorno in Italia:  due sono minorenni e altri due seppur adulti sono considerati "vulnerabili", in quanto in critiche condizioni di salute. In tutta fretta sono stati imbarcati su una motovedetta per esser riportati sulla nave "Libra", da dove poco prima erano sbarcati, diretti in Italia dove saranno valutati dalle commissioni presenti negli hotspot nazionali così come avviene per situazioni analoghe. E si parla anche di un terzo giovane che ha detto di avere meno di 18 anni, di cui dovrà essere valutata con attenzione la posizione. Al centro di permanenza di Gjader, allestito su territorio albanese, con spese e giurisdizione a carico dell'Italia, ne arriveranno per ora non più di 12.