“Un Paese che non può difendersi non può contare. Chi è contro le spese per la difesa non si lamenti delle ingerenze Usa”. Così Giorgia Meloni nelle sue comunicazioni al Senato prima del consiglio europeo. Ma per la premier è comunque illusorio che l'Europa possa fare a meno degli Stati Uniti: “È un banale dato di realtà che non è possibile immaginare una garanzia di sicurezza duratura dividendo l'Europa e gli Stati Uniti. È giusto che l'Europa si attrezzi per fare la sua parte ma ingenuo pensare possa fare da sola fuori dalla cornice della Nato".
Nel difendere il piano von der Leyen RearmUe, la premier ha ricordato che gli 800 miliardi del Piano "non sono né risorse tolte da altri capi di spesa ne risorse aggiuntive europee" e che "l'Italia si è opposta a che una quota dei fondi di coesione venisse automaticamente spostata sulla difesa ed è una battaglia che abbiamo vinto". Ed ancora, rivolta ai parlamentari: "non chiedete a me di lasciare questa nazione esposta, incapace di difendersi, costretta a dire sì, semplicemente perché non ha un'alternativa. So che la libertà ha un prezzo, e so, che se non sei capace di difenderti da solo non puoi neanche decidere, contare, affermare il tuo interesse nazionale".
Nello specifico del conflitto tra Russia e Ucraina, la premier, ha ribadito "massimo sostegno al popolo ucraino" e allo "sforzo avviato dal presidente Trump". Quanto ai dazi tanto cari al presidente Usa, ha detto di non essere certa che sia "un buon affare rispondere ai dazi con altri dazi. Credo che le energie dell'Italia debbano essere spese alla ricerca di soluzioni di buonsenso tra Stati Uniti ed Europa, dettate più dalla logica che dall'istinto, in una ottica di reciproco rispetto e di convenienza economica”.
Per le conclusioni si è affidata ad una citazione di Pericle: 'La felicità dipende dalla libertà e la liberta dal coraggio e ce la metteremo tutto perché ai nostri figli non manchino né la libertà né felicità".
Negli schieramenti si lavora intanto alle risoluzioni finali. Nel centrodestra, nonostante le distanze sulla guerra Russia-Ucraina e sul riarmo in Europa, sembra che sia stata raggiunta un'intesa, con l'accordo anche nella Lega. Anche il Pd presenta una risoluzione condivisa:nel corso delle riunioni interne è stata trovata una formula messa a punto dalla maggioranza del partito che sostiene Elly Schlein, che soddisfa anche l'ala riformista.