Meloni a Washington per un difficile tentativo di mediazione sui dazi. Alle 18 ora italiana l'incontro con Trump alla Casa Bianca

Quando in Italia saranno le 18, Giorgia Meloni farà il suo ingresso alla Casa Bianca per incontrare Donald Trump. Arrivata ieri a Washington con un volo di stato, la premier italiana affronta una importante missione, caricata alla vigilia forse da eccessive aspettative. L'obiettivo ambizioso è quello di fare da ponte tra l'amministrazione Usa e l'Ue e magari favorire un incontro tra Trump e Ursula von der Leyen e per questo negli ultimi giorni ha infittito i contatti con la presidente della Commissione Ue. Ma ciò al quael probabilmente tiene di più la premier è riuscire a mantenere il suo esecutivo in equilibrio tra l'esigenza di non allontanarlo dall'Europa, ma al tempo stesso non irritare e scontentare l'alleato americano. A complicare le cose c'è però l'imprevedibilità del capo della Casa Bianca e la Meloni ne è consapevole: sa che ogni parola, ogni gesto del bilaterale ripreso dalla telecamere prima del bilaterale a porte chiuse saranno oggetto di attento esame e bersaglio di possibili critiche. 

ul tema caldo dei dazi dovrà cercare di portare qualcosa a casa, anche se non sostanziale, ma comunque da potere sbandierare come un successo all'opinione pubblica nazionale. Il suo spazio di manovra è però limitato: aderire, aldilà di qualche dichiarazione di circostanza, alle richieste che Trump probabilmente avanzerà, soprattutto sul terreno dei rapporti con la Cina, la esporrebbe al rischio di allontanarsi troppo dal consesso europeo, impegnato proprio in queste ore in un difficile negoziato con Washington portato avanti dal Commissario Ue, Maros Sefcovic. L'assenza di risultati raggiunti sin qui dal team negoziale di Sefcovic, rende ancora più difficile il compito di Meloni. Lei ribadirà di essere a favore dell’idea di un’area commerciale industriale a zero tariffe, così come già proposto dalla Commissione, sapendo che per gli americani tale proposta è al momento irricevibile.