Presidenziali Usa, scende in campo Obama: l'ex presidente inizia questa settimana negli stati in bilico una campagna per Kamala Harris

"Il presidente Obama ritiene che la posta in gioco di queste elezioni non potrebbe essere più importante ed è per questo che sta facendo tutto il possibile per aiutare a eleggere la vicepresidente Harris, il governatore Walz e i democratici in tutto il paese". Così Eric Schultz, un consigliere senior dell'ex presidente Barack Obama ha spiegato le ragioni che porteranno Obama ad iniziare  una campagna di 27 giorni, negli stati in bilico,  a sostegno di Kamala Harris, in vista delle elezioni che ad inizio novembre la vedranno impegnata nella sfida con Donald Trump. Si comincia in Pennsylvania, con un raduno giovedì a Pittsburgh. Il campo democratico spera che la sua popolarità possa aiutare la vicepresidente in carica nello sprint finale che vede i due rivali molto vicini nei sondaggi.

Oltre ad intervenire nei previsti raduni, un assistente di Obama ha affermato che l'ex presidente intende aiutare i democratici registrando annunci pubblicitari specifici per i candidati e impegnando il suo nome nella campagna di raccolta fondi. Obama, che secondo molti osservatori ha avuto un ruolo decisivo nel convincere Biden a ritirarsi dalla corsa già nel suo discorso di agosto alla Convention democratica di Chicago, ha presentato Kamala Harris come erede del movimento politico che lui stesso aveva iniziato nel 2008, dicendo che avrebbe potuto "tracciare una nuova strada per affrontare le sfide di oggi". La vicinanza politica tra i due è di antica data: Obama e Harris si conoscono da 20 anni. Gli assistenti dell'ex presidente affermano che il suo primo ricordo dell'incontro con Harris risale a un evento di raccolta fondi in California per la sua corsa al Senato del 2004. Quattro anni dopo, mentre Obama si preparava a quella che sembrava una candidatura senza speranze per la Casa Bianca, Harris,  allora procuratore distrettuale di San Francisco, lo sostenne con convinzione,  a differenza di molti dell'establishment del partito democratico, che inizialmente puntavano sull'allora senatrice Hillary Clinton. Quattordici anni dopo, Obama ricambia il favore, sperando che l'esito finale, come allora ,sorrida ai Democratici.