Le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver avviato un'operazione terrestre "limitata, localizzata e mirata" contro Hezbollah nella parte occidentale del Libano meridionale.
L'operazione terrestre di Israele è iniziata il 30 settembre, ma fino ad ora si era concentrata sul lato orientale della linea di demarcazione con il Libano. Alle tre divisioni già coinvolte nell'offensiva terrestre, si è unita oggi, per la prima volta, anche una divisione di riserva dell'Idf. Secondo il Times of Israel, questo coinvolgimento porta il numero totale di soldati dispiegati in Libano a superare le 15mila unità.
Alle operazioni di terra di Israele guarda con preoccupazione la Casa Bianca, che due settimane dopo che Israele ha annullato una proposta di cessate il fuoco americana, non sembra intenzionata a rilanciare ipotesi di accordo. L'obiettivo sembra essere ora quello di limitare le operazioni israeliane in Libano e contro l'Iran, per scongiurare una ulteriore escalation. Durissimo con americani ed europei è il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian: "Americani ed europei sostengono un regime brutale che non osserva alcun quadro umanitario e uccide donne e bambini".
Proseguono intanto gli attacchi su Gaza: a Jabaliya, nel nord di Gaza, afferma l'esercito israeliano, ucciso 20 miliziani di Hamas in attacchi aerei e combattimenti ravvicinati. Nell'area centrale della Striscia di Gaza, le IDF affermano che la 14a Brigata corazzata di riserva ha lanciato un nuovo raid nell'area di Bureij, dove affermano che le truppe stanno attualmente demolendo le infrastrutture di Hamas e uccidendo uomini armati. Operazioni anche a Rafah, nel sud di Gaza.