Ieri sera, il 70% dei francesi che avevano una tv accesa in casa, hanno seguito il suo discorso. Nel pieno di una crsi politica senza precedenti, il presidente Emmanuel Macron ha spiegato al Paese le sue intenzioni dopo la caduta del governo Barnier, in carica da soli tre mesi. Ha detto che non intende dimettersi e che entro pochi giorni nominerà un nuovo Primo ministro. Per farlo dovrà trovare nuovi equilibri in seno all'Assemblea Nazionale e per questo tenta ora i Socialisti di Olivier Faure per cercare di sganciarli dalle posizioni più radicali della France Insoumise di Jean Luc Melenchon. Macron cerca un'intesa su "un governo di interesse generale" tra le forze del centro e della sinistra riformista per escludere le ali estreme dello schieramento politico, ovvero Melenchon da un lato e Marine Le Pen sul lato opposto. Per sondare le possibilità di riuscita di questa operazione, alle 12.00 Macron riceve all'Eliseo il leader socialista francese (PS), Olivier Faure. Quest'ultimo, intervistato da Franceinfo, ha dichiarato che "per il momento" i suoi partner de La France Insoumise (LFI), cioè il partito di Mélénchon con cui ha dato vita al blocco della gauche Nuovo fronte popolare (Nfp), si sono "autoesclusi dalla discussione".
Faure si è detto pronto a "discutere sulla riforma delle pensioni", la riforma più contestata dalle opposizioni, di destra e di sinistra. "Sono cosciente - ha detto Faure a France Info - del fatto che bisogna trovare del denaro". Ma Faure pone una condizione preliminare: "congelare" la riforma che ha aumentato l'età minima per la pensione da 62 a 64 anni per consentire a chi aveva previsto di uscire a 62 di farlo. Individuate le risorse per una tenuta del sistema pensionistico una nuova riforma potrà essere riscritta. I socialisti , in ogni caso si sono detti pronti a negoziare con il presidente francese Emmanuel Macron sulla base di "concessioni reciproche" in vista della formazione di un nuovo governo che comunque avrà "un contratto a tempo determinato".