Interferenze russe nelle presidenziali in Romania: elezioni da rifare. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale di Bucarest. Documenti declassificati dal massimo consiglio di sicurezza della Romania indicano che il Paese è stato bersaglio di "attacchi aggressivi ibridi" durante il periodo elettorale del primo turno delle presidenziali che aveva visto l'affermazione del candidato nazionalista filo-russo Calin Georgescu (nella foto) con il 22,9% dei consensi. A due giorni dal ballottaggio, fissato per il prossimo 8 dicembre, la Corte costituzionale ha annullato all’unanimità tutto il processo elettorale. Secondo i risultati oggi annullati Georgescu aveva sbaragliato a sorpresa i leader dei due partiti tradizionali (Psd e Pnl), finendo al ballottaggio contro la liberale Elena Lasconi.
Nei giorni scorsi erano state depositate presso la Corte diverse richieste di annullamento del voto di novembre, la maggior parte delle quali citava come motivazione la presunta e poi evidentemente verificata, manipolazione dei risultati da parte di agenti russi. Tra gli "attori" d questa vicenda anche TikTok, nel mirino di Bruxelles poiché era stata la principale piattaforma su cui Georgescu aveva condotto la propria campagna elettorale. Secondo le accuse, il social network "non ha messo in campo adeguati strumenti per limitare le interferenze malevole nel processo elettorale del Paese".