Le dimissioni di Elisabetta Belloni dal vertice dei servizi segreti. Nei retroscena le ragioni dell'addio: dissidi con il governo su importanti dossier

Nei retroscena dei giornali sulle improvvise dimissioni di Elisabetta Belloni dai vertici dei servizi segreti, cominciano a venire alla luce alcuni dei possibili motivi che hanno portato la Direttrice del Dis a lasciare in anticipo l'incarico. Dietro le "ragioni personali" addotte dalla stessa Belloni ci sarebbero in realtà forti dissidi con il governo su diversi importanti dossier. Contrasti, innanzitutto, con il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega ai servizi di sicurezza, Alfredo Mantovano  e poi con il Ministro degli Esteri Tajani ed in ultimo anche con la premier Meloni con la quale, prima dell'annuncio, anticipato dal quotidiano La Repubblica, Belloni avrebbe avuto un aspro scambio telefonico. Secondo le fonti, la premier ha accusato Belloni di aver dato la notizia delle dimissioni annunciate alla premier qualche giorno prima ai giornali, nonostante si fosse deciso il contrario. Ma l'accusa è stata respinta dalla ex responsabile del Dis, che ha da parte sua puntato l'indice accusatorio su settori del governo a lei ostili. Da alcuni quotidiani filtrano gli sfoghi della Belloni: "non ne potevo più. Perché trascinare le cose così non era giusto e non aveva senso". Nei retroscena si descrive Mantovano come "un uomo ossessionato dal controllo", che in varie occasioni ha mostrato di non fidarsi della Belloni. Dissidi che si sono riproposti anche nel caso di Cecilia Sala.  Secondo La Stampa, Belloni ha idee molto differenti rispetto alla trattativa in corso per riportare a casa la giornalista italiana detenuta in Irano. Si sarebbe mossa diversamente, ha detto ad alcuni collaboratori. Contraria all’idea di indispettire gli alleati americani, avrebbe cercato contropartite con l’Iran, invece di insistere subito con lo scambio con l'ingegnere itraniano in carcere in Italia. Ma da quel dossier, accentrato a Palazzo Chigi,  Belloni, scrive il Corriere della Sera, Belloni è stata tenuta lontana. Ma sono anche altri i momenti e gli espisodi che l'hanno vista non in sintonia con l'esecutivo, come nel caso della recente nomina di Francesco Paolo Figliuolo a vice dell’Aise. Per l’incarico lei aveva pensato a un uomo di sua fiducia, ovvero Nicola Boeri.