Nei Tg se ne parla meno, ma i viaggi della disperazione nel Mediterraneo continuano e con essi le tragedie che spesso si consumano. L'ultima nella giornata di ieri quando un veliero di una Ong tedesca, la
Nadir, dell'associazione ResQship, ha soccorso un gommone carico di migranti, oltre 60, nell'area di ricerca e soccorso maltese (SAR). Tre di loro non ce l'hanno fatta e due erano bambini. Il gommone aveva lasciato Zawiyah (Libia) tre giorni prima. Poi un guasto al motore ha lasciato il gommone alla deriva ed i migranti esposti al vento e alle intemperie. Il Nadir è riuscito a raggiungere
il gommone intorno alle 16.30, ma per alcuni dei naufraghi era troppo tardi. I cadaveri e alcuni migranti in gravi condizioni alcune ore più tardi sono stati trasferiti su una nave della Guardia Costiera italiana, intervenuta dopo la richiesta di assistenza. E' arrivata, nel racconto dell'equipaggio della Nadir, intorno alle 20.45 con una barca già piena di migranti salvati in precedenti operazioni. La nave è poi giunta nella notte a Lampedusa.
Molti dei sopravvissuti presentavano i segni di gravi ustioni chimiche per il contatto con la miscela tossica di acqua salata e carburante. Particolarmente colpite le donne, poichè si trovavano in una parte del gommone dove il liquido si accumula. Ottenuto il via libera dalle autorità e dopo avere prestato i primi soccorsi a bordo, l'equipaggio del Nadir è riuscit o intorno alle 4 del mattino a fare attravvare il veliero a Lampedusa e a sbarcare i migranti partiti da diversi paesi africani (Gambia, Ghana, Niger, Sierra Leone, Nigeria e Togo)
La Ong tedesca in una nota sottolinea come "Questa tragedia si sarebbe potuta evitare. Si tratta di un altro esempio del fallimento delle politiche migratorie europee. Invece di coordinare il sostegno e facilitare passaggi sicuri, l’Europa sta abbandonando le persone indifese con conseguenze mortali".