Proteste e tensioni a Washington per il discorso al Congresso USA di Benjamin Netanyahu. Molti big democratici disertano la seduta

Ore di proteste e tensioni a Washington nei pressi del Congresso dove è atteso un intervento del premier israeliano Netanyahu. Straordinarie misure di sicurezza, sono state dispiegate intorno al Campidoglio e al Watergate Hotel, dove alloggia Netanyahu. Capitol Hill è protetto da alte recinzioni metalliche, come dopo l'assalto del 6 gennaio 2021, e da migliaia di agenti, giunti anche da New York.  Strade chiuse in tutta l'area circostante. Migliaia nelle aree circostanti i manifestanti che gridano slogan contro Netanyahu sccusato di essere un criminale di guerra, responsabile di genocidio.

Una recinzione è stata eretta intorno alla Casa Bianca dove giovedì il premier israeliano incontrerà il presidente Joe Biden prima che i due leader parlino con le famiglie degli ostaggi americani ancora detenuti a Gaza. L’ultima volta che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si è rivolto al Congresso era nel 2015. Intervenne su invito di un portavoce repubblicano della Camera, e il vicepresidente democratico di allora non presenziò. Quel vicepresidente era l’attuale presidente Joe Biden. Stavolta tra quanti diserteranno la seduta c'è anche la vicepresidente Kamala Harris, impegnata in un comizio in Indiana non parteciperà a questa seduta, che sarà presieduta dal presidente delle Relazioni estere del Senato, Ben Cardin. Toccherà a lui proprio per l'assenza della Harris e e per il successivo rifiuto della presidente pro tempore del Senato Patty Murray. Ma sono molti i democratici, sia alla Camera che al Senato, che hanno annunciato la loro assenza polemica verso Netanyahu, mentre altri stanno pianificando iniziative di contestazione. Tra coloro che boicotteranno ci sono la senatrice Elizabeth Warren, il senatore Dick Durban, il senatore Bernie Sanders, la deputata Alexandria Ocasio-Cortez.

Non parteciperà alla seduta anche l’ex presidente della Camera Nancy Pelosi. "Il portavoce Pelosi non parteciperà alla riunione congiunta del Congresso di oggi", ha detto il portavoce di Pelosi, Ian Krager, che ha aggiunto che la poteste esponente Dem incontrerà "cittadini israeliani le cui famiglie hanno sofferto in seguito all'attacco terroristico e ai rapimenti di Hamas del 7 ottobre."

Nelle ore che precedono l'intervento di Netanyahu,  fanno rumore le parole che arrivano da Israele, da un ex membro del gabinetto di guerra israeliano: Benny Gantz, leader del partito di Unità Nazionale, ha accusato Netanyahu di ritardare i progressi su un accordo che garantirebbe il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza."Gli ostaggi- ha detto Gantz- non hanno un altro giorno e non c’è un altro minuto. Rispetto al quadro precedente abbiamo un quarto degli ostaggi. Abbiamo l’obbligo morale di restituire tutti, i vivi e coloro che sono morti, alle loro famiglie”