Harris-Trump, l'ora del duello Tv: due concezioni del mondo e due stili a confronto

L'appuntamento sul "ring" della rete televisiva Abc è per le 21 di martedì (le 3 di notte di mercoledì in in Italia) a Filadelfia, culla della democrazia americana nello stato cruciale della Pennsylvania, dove è fondamentale aggiudicarsi i suoi 16 grandi elettori per sperare di essere eletto a capo della casa Bianca. Su quel ring saliranno in due: Kamala Harris, 59enne vicepresidente in carica, candidata del campo democratico e Donald Trump,78 anni, ex presidente ancora una volta in corsa per i repubblicani. Sul palco, in piedi e senza appunti o foglietti, con microfono spento quando non è il proprio turno, si confronteranno senza esclusione di colpi due personalità agli antipodi: lei donna di colore figlia di immigrati, liberal, ex procuratrice, lui uomo bianco , ricco molto più anziano, pregiudicato. I temi oggetto delle domande non verranno rivelati in anticipo, ma inevitabilmente riguarderanno questioni come aborto e diritti civili, confine e immigrazione, ricette economiche e fiscali, le guerre a Gaza e in Ucraina. I due si stanno preparando da giorni al duello, forse decisivo per le sorti stesse della sfida elettorale, consapevoli dell'importanza di una battuta azzeccata o al contrario di un'esitazione o una scivolata. Al voto mancano meno di due mesi e i i due rivali sono testa e testa nei sondaggi; una buona performance in questa prima occasione di confronto diretta potrebbe consentire all'eventuale vincitore di conseguire un vantaggio decisivo. La storia americana, d'altronde, è piena di passaggi simili che hanno rappresentato una svolta nella corsa alla Casa Bianca. Anche di recente, nel confronto tra Biden , allora ancora in corsa per la riconferma e Trump, la negativa performarce del presidente in carica, ha convinto i democratici, peraltro già scettici su Biden a premere per un suo ritiiro, poi avvenuto proprio a favore di Kamala Harris. Per quest'ultima, che finora ha concesso solo un'intervista insieme al suo vice Tim Walz, il confronto sarà un'occasione per farsi conoscere meglio dal grande pubblicoe definire la sua nuova immagine smarcandosi, per quanto le sarà possibile da Biden e dall'immagine un po' sfocata del presidente. Per Trump, più conosciuto e con più esperienza in occasioni simili (sei dibatti presidenziali alle spalle), la sfida sarà quella di controllare il suo istinto. L'insulto e l'aggressione, soprattutto verso le donne lo hanno sempre caratterizzato e se non riuscirà a controllarsi il giudizio dei telespettatori/elettori potrebbe rivelarsi per lui letale. In questo sarà aiutato dalle regole stabilite dalla rete Tv: microfono spento quando l'avversaria avrà la parola.