Nella Striscia di Gaza continuano i raid israeliani, ripresi il 18 marzo dopo due mesi di tregua e la situazione dei palestinesi si fa sempre più disperata. L'ONU denuncia: “Tra il 18 marzo e il 9 aprile 2025, ci sono stati circa 224 attacchi israeliani contro edifici residenziali e tende per sfollati”. Per "36 attacchi registrati e corroborati’ dall'Ufficio dell'Alto Commissario, le vittime "sono state finora esclusivamente donne e bambini’. Le scorte di medicinali a Gaza sono ormai al limite, compromettendo gravemente il funzionamento degli ospedali, già messi a dura prova, ha denunciato da parte sua l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sottolineando come il blocco degli aiuti stia aggravando ulteriormente la situazione. "Nei nostri tre magazzini siamo pericolosamente a corto di antibiotici, soluzioni per flebo e sacche di sangue", ha dichiarato Rik Peeperkorn, rappresentante dell’OMS, durante un collegamento video da Gerusalemme con i giornalisti a Ginevra.
Israele ed Egitto hanno intanto scambiato bozze di accordo per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Si tratta di un tentativo di mediazione tra le proposte egiziane e quelle dell’inviato USA Steve Witkoff, secondo quanto riferito dalla radio israeliana Kan.
In Israele continuano le proteste contro il primo ministro Netanyahu. Centinaia di ufficiali di riserva, sia in servizio sia in pensione, esprimendo il loro sostegno ai piloti dell'Aeronautica militare israeliana che avevano recentemente chiesto un immediato cambiamento nella politica di guerra del governo, hanno diffuso una lettera per chiedere al governo di fermare il conflitto: "Continuare il conflitto non porterà al raggiungimento degli obiettivi dichiarati e metterà a rischio la vita di ostaggi e soldati", si legge in un loro appello al quale si sono uniti anche 2mila accademici. La risposta del Governo è stata quella di decidere di congedare i riservisti coinvolti.