La Bce taglia i tassi di 25 punti base e porta il tasso sui depositi, quello di riferimento, da 2,50% a 2,25%. Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali cala da 2,65% a 2,40%, quello sui prestiti marginali da 2,90% a 2,65%. In una nota, il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea sottolinea che la decisione "scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria". L'andamento dell'inflazione per la BCE ha continuato a rispecchiare le attese. Per gli esperti dell'Eurotower si attesterà stabilmente a medio termine intorno all'obiettivo del 2%.
Quanto a possibili nuovi tagli dei tassi, si ribadisce che le decisioni future "saranno basate sulla valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi".
Nella dichiarazione conclusiva della riunione del Consiglio direttivo, la BCE scrive, inoltre, che "L'economia dell'area dell'euro ha acquisito una certa capacità di tenuta agli shock mondiali, ma le prospettive di espansione si sono deteriorate a causa delle crescenti tensioni commerciali". Alle tensioni internazionali ha fatto riferimento in una dichiarazione anche Christine Lagarde, presidente della BCE: "Le prospettive economiche sono offuscate da incertezze eccezionali".