Eolico galleggiante foffshore: individuate a Brindisi, Augusta, Civitavecchia e Taranto le aree demaniali per le infrastrutture funzionali ai progetti

Sono Augusta, Brindisi, Civitavecchia, e Taranto le località scelte per ospitare le infrastrutture funzionali alla produzione di eolico offshore. Le aree sono state individuate con decreto ministeriale del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, insieme a quello delle Infrastrutture e dei trasporti di concerto con l’Economia.  Più precisamente sono state individuate come zone utili, le aree demaniali pertinenti le Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia Orientale in Augusta; dell’Adriatico Meridionale in Brindisi; del Mare Tirreno Centro Settentrionale in Civitavecchia; del Mare Ionio in Taranto.

Il provvedimento, si legge nello schema di decreto, nasce “al fine di promuovere misure finalizzate al raggiungimento dell’autonomia energetica nazionale e di sostenere gli investimenti nelle aree del Mezzogiorno mediante la creazione di un polo strategico nazionale nel settore della progettazione, della produzione e dell’assemblaggio di piattaforme galleggianti e delle infrastrutture elettriche funzionali allo sviluppo della cantieristica navale per la produzione di energia eolica in mare”.

In Italia, le potenzialità dell’eolico offshore galleggiante sono considerate elevate dagli esperti. Viene considerata una tecnologia vantaggiosa per il nostro paese per diversi motivi, innanzitutto perchè si adatta bene a fondali marini più bassi.  Secondo studi condotti dal Politecnico di Torino, svolti in collaborazione con laThe European House – Ambrosetti, in Italia l’eolico offshore ha un potenziale di 207,3 GW, pari a 3,4 volte la capacità installata di fonti energetiche rinnovabili nel 2022.  Anche secondo il Global Wind Energy Council, l’Italia ha grandi potenzialità nel settore: per il GWEC il nostro Paese è il terzo mercato per potenziale di eolico galleggiante nel mondo.