Salvini, il giorno della sentenza: nel processo Open arms di Palermo il vicepremier rischia una condanna a sei anni

"Sono assolutamente orgoglioso di quello che ho fatto". Il ministro e vicepremier Matteo Salvini, entrando stamani nell'aula bunker di Palermo nella veste di imputato per la vicenda Open arms, ha rivendicato così, davanti ai cronisti, quanto fece cinque anni fa nella veste allora di titolare del Viminale, impedendo di sbarcare ai migranti soccorsi dalla Ong in tre operazioni nel Canale di Sicilia. "Ho mantenuto le promesse fatte - ha detto ancora - ho contrastato le immigrazioni di massa e qualunque sia la sentenza, per me oggi è una bella giornata perché sono fiero di aver difeso il mio Paese. Rifarei tutto quello che ho fatto e entro in questa aula orgoglioso del mio lavoro". Per le accuse legate a quella vicenda, Salvini rischia fino a 6 anni di reclusione:  i pubblici ministeri Marzia Sabella, Geri Ferrara e Giorgia Righi l’accusano di sequestro di persona e di rifiuto di atti d’ufficio.