Acca Larentia, 46 anni dopo: una targa abusiva ricorda uno dei tre giovani missini morti. Il Pd Roma: è una provocazione fascista, va rimossa

Si avvicina il 7 gennaio e come da molti anni a questa parte, in vista dell'anniversario dell'agguato del 1978 in cui persero la vita due giovani missini, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, davanti alla sede del Movimento sociale di via Acca Larentia a Roma, e successivamente un altro giovane missino, Stefano Recchioni, in scontri con i carabinieri, si riaccendono le polemiche. Lo scorso anno per il ricordo delle tre vittime, lo sfoggio di saluti romani, ha messo a rischio processo 31 militanti di Casapound. Quest'anno si annuncia un copione simile che ha avuto come "antipasto"  la posa di una targa stradale abusiva, firmata " i camerati",  in via Evandro, non distante da via Acca Larentia, in ricordo di Stefano Recchioni, morto, colpito da un carabiniere, durante scontri tra gruppi di giovani fascisti e le forze dell'ordine, seguiti all'agguato.

Agli appelli dell'Anpi dei giorni scorsi per vietare la manifestazione in programma il prossimo gennaio, si aggiunge oggi l'appello del Pd romano, che per voce del segretario Enzo Foschi, ha anche chiesto al Campidoglio di rimuovere la targa definendola "ennesima provocazione fascista".
Intanto sui social già da giorni l'associazione Acca Larentia rinnova l'invito alla commemorazione del 7 gennaio pubblicando una locandina con scritto "Presente" e aggiungendo: "Per tutti i camerati caduti. Esserci è un dovere".