Moldavia: al referendum per l'adesione alle Ue, seppure per una manciata di voti, vince il Si. Alle presidenziali, l’uscente Sandu costretta al ballottaggio

Con circa il 50,2% dei voti nel referendum, la Moldavia ha detto Si all'adesione all'Unione Europea. Uno scarto di poco meno di seimila voti che ha consentito al fronte europeista di prevalere sui No sostenuti dalle formazioni filo-russe che nel piccolo paese stretto tra Romania e Ucraina, quindi dalla grande importanza strategica, fanno affidamento su un forte sostegno, economico e propagandistico di Mosca. Un voto, visti i numeri, che finirà inevitabilmente per essere messo in discussione dalla parte uscita sconfitta considerando anche la forte tensione che ha accompagnato la vigilia della consultazione: nei giorni scorsi erano scattati centinaia di arresti  per fermare una macchina di corruzione elettorale filo-russa volta adestabilizzare questo piccolo e povero Stato di appena 3 milioni e mezzo di abitanti.

Insieme al referendum si è votato per le presidenziali. In testa con il 42% c'è la presidente uscente, l'europeista Maia Sandu. Ma si andrà al secondo turno di ballottaggio dove Sandu troverà a sfidarla Alexandr Stoianoglo, sostenuto dal partito socialista, tradizionalmente filo-russo. La presidente uscente ha denunciato l’ingerenza russa nella competizione, definita un “attacco senza precedenti alla libertà e alla democrazia del nostro Paese”.